Studio Fontana Bertoli & Partners - Crisi di impresa

Crisi di impresa

La gestione della crisi d'impresa è un’attività molto delicata per le ovvie implicazioni e ripercussioni economiche e sociali che l’azienda in crisi può avere. Spesso si pensa che “crisi d'impresa” faccia riferimento unicamente alle ipotesi di difficoltà economico - finanziarie che le imprese possono incontrare ma oggi esistono molte imprese economicamente e finanziariamente solide che attraversano comunque un momento di profonda crisi.

L’unico modo per risolvere una crisi d'impresa è risolvere i problemi che l’hanno causata.

La crisi d'impresa può dipendere da rapporti interpersonali deteriorati, da impossibilità di comunicazione o da altre ipotesi di relazioni incrinate fra le persone che, a vario titolo, sono interessate nell’azienda. Cause tipiche di queste crisi d'impresa possono essere:

  • Dissidi interni alla compagine sociale che rendono di fatto impossibile la governance dell’azienda (si pensi alle società che hanno due soli soci portatori di quote paritarie);
  • Dissidi fra la compagine sociale, o parte di essa, e gli organi amministrativi o di controllo;
  • Difficoltà derivanti dal cambio generazionale;
  • Problemi nelle relazioni personali interne all’azienda.

Data la dimensione generalmente ridotta delle PMI italiane, molto spesso soci ed amministratori coincidono e la conseguenza è che lo scontro può portare alla paralisi dell’impresa. Questo fenomeno è ancora più frequente nelle aziende familiari anche di discrete dimensioni laddove i dissidi interni alla famiglia si ripercuotono necessariamente sull’azienda.

Tentare di risolvere questo tipo di crisi con gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento giuridico può essere controproducente, non solo per via del tempo necessario per un giudizio, ma soprattutto per l’inevitabile inasprirsi dei rapporti fra le persone coinvolte.

Paradossalmente, è più semplice risolvere le crisi d'impresa la cui causa è di tipo economico o finanziario.

Le radici di questo tipo di crisi possono ravvisarsi in una molteplicità di cause quali, a titolo puramente esemplificativo:

  • Contrazione del fatturato a causa di crisi congiunturali, perdita di competitività, etc.;
  • Contrazione dei margini di profitto dell’azienda;
  • Inesigibilità di consistenti crediti commerciali;
  • Squilibrio fra indebitamento a breve e lungo termine;
  • Mancanza di adeguate linee di credito.

In tali casi è necessario innanzitutto identificare quale sia la causa, o quali siano le concause, della crisi stessa per poi intervenire contemporaneamente almeno su due aspetti, ovvero ciò che ha condotto alla crisi e gli effetti della crisi stessa.

Questa tipologia di approccio è necessario perché i benefici derivanti dall’eliminazione della causa potrebbero giungere troppo tardi per salvaguardare la vita dell’azienda. Per tale ragione, è importante comprendere che l’azienda, in questi casi, è esattamente come un malato e le chance di successo della cura dipendono direttamente dalla tempestività dell’intervento stesso.

Grazie alla recente riforma delle procedure concorsuali ed all’introduzione di importanti novità come la domanda di concordato “in bianco”, oggi è possibile programmare un intervento anche in extremis ma ciò non toglie che le possibilità di successo restano comunque legate indissolubilmente alla tempestività dell’intervento.


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